venerdì 9 ottobre 2009

ALLORA LIBERIAMOLA, QUESTA STAMPA!


Oggi, all’Europarlamento, la sinistra italiana ha dato l’ennesima riprova di essere nemica degli interessi nazionali. Ha fatto convocare, facendosi forza sui gruppi della sinistra europea, una seduta parlamentare per dibattere sul rischio per la libertà di stampa in Italia.
La seduta si è svolta a emiciclo praticamente VUOTO (solo in venti i parlamentari non italiani, per cui gli stessi che a maggioranza avevano richiesto la convocazione, se ne sono letteralmente fregati) e questo è indice di quanto – in Europa – prestino fede alle baggianate dei sinistrati nostrani.
Per l’ennesima volta PD, IDV e compagnia cantante hanno tentato di portare all’estero l’immagine di un’Italia come repubblica da operetta e degli italiani come un popolo di pecore!
Allora il Parlamento italiano - e mi rivolgo a questa maggioranza - dia una volta per tutte questa benedetta libertà di stampa ai nostri giornalisti! Il modo è uno solo: liberiamo i giornali e la Rai dell’impressionante fiume di milioni di Euro che noi contribuenti siamo costretti a dar loro ogni anno! Basta con il canone e basta con i contributi ai giornali, siano essi di partito (ne diamo già abbastanza di soldi ai partiti tramite i rimborsi elettorali) o siano essi di editori privati.
L’attuale maggioranza – che non può coprirsi dietro l’alibi “prodiano” di essere una maggioranza in bilico o risicata – incominci a fare sul serio!
A coloro che lamentano la mancata libertà di stampa, insegnamo la libertà di lavorare onestamente per vivere, come dovrebbero fare tutti coloro che si definiscono Italiani.

Di seguito i link dei contributi erogati all'editoria nel 2008 (non sono elencati i soldi dati alla Rai, perchè viene intesa come ente pubblico).

Invito tutti a riflettere che non si tratta di soldi raccolti sugli alberi o trovati in un tombino: sono i VOSTRI SOLDI, quelli delle VOSTRE TASSE, quelli per cui dovete rinunciare ad una vacanza con la vostra fidanzata, ad un regalo costoso a vostro figlio o ad una cena al ristorante con vostra moglie.

Buona lettura.

rodolfo sani