martedì 22 febbraio 2011

SCONFITTI DI CARTA di Rodolfo Sani

Al congresso di Milano di FLI, dieci giorni orsono, qualcuno dal palco definì coloro che erano rimasti fedeli al mandato elettorale e, provenienti da An, erano tutt’ora nel PDL “Eroi della destra di carta”.
Ecco in scena la crudeltà del contrappasso: in questi giorni FLI si trova a perdere pure la carta che controllava. Parlo de il Secolo d’Italia che, fondato da Franz Turchi nel 1952, divenne organo ufficiale dell’MSI nel 1963. Per le vicissitudini storiche che tutti conoscono (la famigerata conventio ad escludendum a danno del Movimento Sociale Italiano) sino agli anni ’90 è rimasto un giornale di partito poco presente nelle edicole e distribuito quasi esclusivamente per abbonamento ai militanti ed ai dirigenti del MSI.
Con la nascita di Alleanza Nazionale e con l’avvento alla direzione di Gennaro Malgieri il Secolo ebbe un discreto impulso nelle tirature e nella distribuzione. Rammento che, per un iscritto ad AN che avesse una carica anche minima all’interno del partito, l’abbonamento al Secolo era un obbligo morale. Giunti al momento della confluenza di AN nel PDL, il giornale divenne un quotidiano indipendente, ma rimase diretto da Flavia Perina che, nel 2009, seguì Fini nel ribaltino anti-Berlusconi e, da qualche mese a questa parte, aveva ridotto il nostro quotidiano a grancassa del presidente della Camera. Ma la proprietà della testata, l’editore, è rimasta alla Fondazione che gestisce i beni che furono di Alleanza Nazionale. Come scrive il Corriere di ieri, il consiglio di amministrazione si appresta a sostituire Perina e Raisi con personalità prossime al PDL. Vorrei ricordare, infatti, che nonostante la grande stampa continui - compiacendosene e fingendo di ignorare che molti futuristi con An non hanno mai avuto nulla a che vedere - a definire FLI “gli ex-An”, i finiani rappresentano solamente un sesto, ovvero il 16% circa, dell’elettorato che fu di Alleanza Nazionale.
Voci di corridoio danno per papabili alla direzione del quotidiano Malgieri e Landolfi.
L’auspicio è che il Secolo d’Italia torni ad essere il quotidiano della Destra italiana e sappia, insieme ad essa, ammodernarsi e dare voce ad una sempre più nustrita schiera di italiani che hanno bisogno di buona Politica.
I terzopolisti dovranno accontentarsi di qualche altro “organo” che ha fornito loro Madre Natura…

domenica 20 febbraio 2011

EFFETTO DOMINO di Rodolfo Sani

Ieri sera – 19 febbraio – sono rimasto un po’ così quando ho sentito che il deputato Luca Bellotti (da Rovigo) aveva lasciato Futuro e Libertà per rientrare nel PDL.
Luca Bellotti non lo conosco bene… l’ho solo incrociato una volta, lo scorso 4 settembre a Mirabello.
Andai a mangiare i cappellacci alla festa dei finiani per poter scambiare due chiacchiere con il Patron Vittorio Lodi. Fu Vittorio a presentarmi Bellotti e ricordo bene in quale circostanza e con che parole.
Già scrissi di questo incontro in un post del 05/09/2010.
Volevo sentire dal diretto interessato quali fossero state le motivazioni che lo avevano indotto ad abbandonare il PDL, dopo che si era speso per l’elezione di Mauro Malaguti in regione sino a pochi giorni prima. Presi la scusa dei caplaz per portare con me mia moglie Paola. Ci sedemmo al ristorante e stentavamo a riconoscere, fra i tantissimi che lo affollavano, qualche volto conosciuto. Era evidente che si trattava per gran parte di persone che a Mirabello non erano mai venute. Dopo cena presi a braccetto mia moglie e ci avviammo verso il bar, per il caffè. Cercavo Lodi e, ad un certo momento, lo scorsi fra la gente. Mi si fece incontro ricambiando il sorriso che gli rivolsi. Trovai Vittorio teso… ma che cercava di dissimulare la tensione dietro il suo tipico atteggiamento sicuro. “Gli amici di ieri non possono, di punto in bianco, diventare avversari di oggi”. Questo è il mio pensiero ed era il mio messaggio per Vittorio. Gli feci i complimenti per l’organizzazione della festa e gli sparai dritto in faccia la mia domanda: “Perché?”.
Lui mi rispose che aveva seguito il cuore: da vent’anni conosceva Fini e non lo avrebbe abbandonato. Io gli replicai che era da molto più tempo che faceva coppia con Alberto Balboni e che l’amicizia che c’era fino a pochi giorni prima non era credibile fosse andata a farsi friggere in quattro e quattr’otto. Lui sempre più teso cominciò a recriminare su alcune affermazioni del Senatore Balboni alla stampa… e aveva gli occhi lucidi di rabbia, ma anche di travaglio vero. A quel punto, vedendo Lodi un po’ in difficoltà, si è avvicinato a noi questo giovane calvo, abbronzato e ben vestito, e Vittorio me lo presentò: “Luca Bellotti, nostro deputato di Rovigo”“Piacere” – dissi io, stringendogli la mano – “Sono Rodolfo di Poggio Renatico”. L’onorevole Bellotti, anche se io non mi ero qualificato con carica ed appartenenza, aveva ben compreso che ero un ex-sodale di Vittorio Lodi, per cui partì immediatamente ad argomentare la scelta della scissione finiana, rovesciando fango su coloro che, come lui partiti dall’MSI, avevano scelto rimanere nel PDL (come me). Dispiaciuto dell’interruzione, mentre mia moglie, senza tanti giri di parole e con tono non proprio amichevole, rinfacciava a Bellotti di aver messo le terga al caldo della Camera dei Deputati con i voti del PDL, io chiesi di nuovo a Lodi se non avessero, per lui, valore trentacinque anni di amicizia con Alberto Balboni. La sua risposta, amara, fu: “Questo è un vero amico!” indicando Luca Bellotti.
Ora anche il vero amico di Vittorio Lodi ha fatto dietro front… e, a dire la verità, sono dispiaciuto… per Vittorio Lodi.
Oggi anche Barbareschi ha dato l’addio a FLI.
Siamo all’ effetto domino: uno dopo l’altro, in una sequenza inesorabile, i parlamentari del nord di FLI stanno ritornando sui loro passi. Fra pochi giorni, probabilmente, inizierà l’effetto valanga.
A Fini rimarranno solo i parlamentari dei collegi meridionali (che formeranno il partito della spesa pubblica e dell’assistenzialismo) e... i trombati di ogni latitudine.
So che Vittorio Lodi non è avvezzo a frequentare i blog, ma spero che qualcuno gli faccia sapere che io – e so di non essere il solo – spero che anche lui ritorni a riprendere il lavoro che da vent’anni stavamo svolgendo insieme. 

venerdì 18 febbraio 2011

Resoconto Consiglio Comunale 16-02-11

Eccoci, dopo circa 2 mesi di tempo finalmente il Consiglio poggese si riunisce... ci saremmo aspettati però la discussione sul bilancio di previsione ma verrà affrontata probabilmente durante la prossima seduta.

Sono assenti gli Assessori Pareschi e Ravolini.

1- LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI DELLA SEDUTA  PRECEDENTE.
Nessun problema, votato all'unanimità.


2-COMUNICAZIONI AL CONSIGLIO COMUNALE.
Nessuna comunicazione da parte del Sindaco.


3-REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DEL CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE  - COSAP
Si tratta di una revisione del regolamento per l'occupazione di suolo pubblico, con alcune modifiche riguardanti l'abrogazione della norma nella parte in cui erano ancora indicati i riferimenti in lire, la modifica di alcune denominazioni di capi settore comunali cambiate nel corso degli anni (il Capo Settore diventa Responsabile d'Area) e l'aumento del 20% del canone per ogni categoria.

-Ingargiola (PD), essendo presente nella Commissione Regolamenti (insieme a Garuti (UPP) e Bergami (PDL)) illustra le modifiche compiute in commissione, riguardanti la modifica di una disposizione poco chiara e di alcune parti contrastanti tra loro.
-Bergami (PDL) chiede perchè si sia abrogata una parte dell'art.26, riguardante il calcolo della tariffa, che risulta indispensabile per il suo calcolo. Ingargiola risponde dicendo che l'errore è stato risolto in mattinata dall'ufficio tecnico.
-Garuti (UPP) crede che si debba valutare in Consiglio solo la parte tecnica e non quella relativa alle tariffe, di competenza della Giunta. Fa inoltre un confronto con gli altri comuni limitrofi affermando che nel nostro Comune si spende leggermente di più rispetto alle zone vicine, e che quindi un aumento del 20% risulta esagerato.
Dichiara l'astensione del suo gruppo, accordata con il gruppo PDL, posticipando la discussione sulle tariffe in sede di approvazione di bilancio.

Si passa alla votazione: APPROVATO A MAGGIORANZA (5 ASTENUTI)

4-SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS – LINEE GUIDA  PER L’INDIZIONE DI GARA NECESSARIA PER NUOVO AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO E APPROVAZIONE DEGLI INDIRIZZI DI GARA
Prende la parola il Sindaco Pavani, illustrando la creazione di linee guida per l'affidamento del servizio per la distribuzione del gas, dato l'obbligo attuale di affidare il servizio tramite gara.
Vengono indicati i criteri di valutazione (anno, innovazione tecnologica, migliori condizioni per i cittadini..).

-Garuti (UPP) chiede il perchè della richiesta di una delibera da parte del Consiglio su questa materia. Il Segretario risponde dicendo che la gara andrà fatto dall'agenzia d'ambito locale e che, non ancora definita, il Comune ha già cominciato la procedura.
-Ingargiola (PD) chiede se si può definire valori oggettivi per evitare problemi alla scadenza del mandato. Viene aperta una discussione abbastanza vivace insieme a Garuti, Sani e il Vicesindaco Bergami (secondo me si è perso molto tempo prima che il Segretario facesse capire che non possono esistere oggi parametri che saranno validi fra 10 anni).

Si passa alla votazione: APPROVATO ALL'UNANIMITA'

5-CONVENZIONE TRA COMUNE DI POGGIO RENATICO E L’ASSOCIAZIONE A.D. POLISPORTIVA CORONELLA PER LA REALIZZAZIONE, GESTIONE ED UTILIZZO DI UNA TETTOIA CON STRUTTURA METALLICA IN ADERENZA AL FABBRICATO ADIBITO A SPOGLIATOIO PERI CAMPO  SPORTIVO SU AREA DI PROPRIETA' COMUNALE.
Si tratta della stessa convenzione redatta per la polisportiva di Chiesa Nuova: non ci saranno costi per il Comune, che dovrà rilasciare una fideiussione come garanzia: in caso di insolvenza da parte della polisportiva sarà il Comune ad estinguere il debito.

-Sani (PDL) ricorda che è lo stesso intervento effettuato a Chiesa Nuova
-Vancini (PD) trova delle incongruenze tra la delibera e la convenzione, sulla parte relativa all'acquisto della proprietà da parte del comune, ma il Segretario risponde dicendo che si tratta dello schema classico delle convenzioni.

Si passa alla votazione: APPROVATO ALL'UNANIMITA'

7-ISTITUZIONE COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO INIZIATIVE CELEBRAZIONI 150 ANNI UNITA' D'ITALIA
Viene istituita una commissione componente il Sindaco, 1 rappresentante per ogni gruppo consiliare (quindi 3) e vari rappresentanti delle associazioni poggesi.

Si passa alla votazione: APPROVATO ALL'UNANIMITA'

6-INTERPELLANZE ED INTERROGAZIONI
2 interrogazioni da parte del nostro gruppo:
  • si interroga Il Sig. Sindaco e l’Assessore competente per conoscere

-          i tempi di rifinitura del manto stradale di Via Verdi;
-          i tempi di costruzione dei parapetti per la messa in sicurezza della percorribilità del ponte in cemento armato;
-          ove siano stati portati i ruderi dell’antico ponte demolito.
 Il Vicesindaco risponde dicendo che l'impresa che doveva gestire i lavori ha problemi finanziari dovuti alla crisi economica e che entro i primi mesi del 2012, se non si siano finiti i lavori, il Comune si farà carico della loro ultimazione; riguardo al ponte, si tratta di un accordo privato tra la famiglia proprietaria e la società e quindi il Comune non può fare nulla su queste decisioni. Sani lamenta ulteriormente il fatto che si trattava di un ponte storico (e molto più bello rispetto all'attuale schifezza di cemento armato).

  • si  invita Il Signor Presidente del Consiglio Comunale a farsi garante dei diritti dei consiglieri così come previsto dalla sua Funzione e si interrogano Il Sig. Sindaco e la Giunta se siano ancora del parere espressoci verbalmente sui “termini non perentori” riguardo alla risposta alle interrogazioni presentate dai consiglieri comunali.
Si tratta ormai di un problema che risale all'inizio di questa legislatura: forse per la prima volta i consiglieri di minoranza, ad ogni seduta, presentano diverse interrogazioni ed interpellanze su diversi problemi che colpiscono il nostro Comune. Dopo una mia lettera ai giornali dove criticavo il menefreghismo dell'Amministrazione il Sindaco rispose che i termini di 30 giorni per rispondere alle nostre richieste non erano "perentori" e che la prassi del Comune non richiedeva limiti del genere.
Anche il peggiore degli studiosi di diritto andrebbe dal Sindaco a smentire una dichiarazione del genere, dato che il Testo Unico degli Enti Locali è una legge e né la prassi né qualunque regolamento comunale può disporre diversamente.

Nonostante questo, e dopo un anno di attesa sulle risposte di diverse interrogazioni, il Sindaco ripete le stessa filastrocca, aggiungendo che rispondere potrebbe causare una perdita di tempo per l'Amministrazione (della serie: scusate se ci siamo anche noi!) e consiglia di utilizzare di più le interrogazioni a risposta orale per risolvere il problema direttamente in consiglio.
Alla fine ci vuole rassicurare dicendo che sarà istituito un fascicolo permanente diretto alla Giunta con le nostre interrogazioni...

Aspettando sia le diverse risposte da parte del Sindaco che qualche scelta politica per il nostro Comune sulla quale confrontarci, ci vediamo al prossimo resoconto.