venerdì 24 settembre 2010

Le richieste di FLi? IMPUNITA’ giuridica, politica e mediatica per Fini, altrimenti è Crisi. Più Berlusconiani di così…*


Sconcertanti ed esilaranti nella loro cruda scempiaggine le "argomentazioni"della deputata finiana Flavia Perina sulle reali motivazioni che hanno portato FLi prima a votare con l’Opposizione contro Cosentino e poi ad affossare la trattativa sulla Riforma della Giustizia intrapresa con il PdL. In pratica è un autogol addirittura imbarazzante e spia di un grande disagio anche personale. Insomma la “bella politica”, tanto per parafrasare il solito Granata, di FLi è la seguente: lasciate stare Fini e noi trattiamo, se non la smettete di attaccare il nostro ducetto da Mirabello noi mandiamo tutto all’aria. In pratica IMPUNITA’ giuridica, politica e mediatica per Fini, altrimenti si va alla guerra. La Deputata finiana dovrebbe sapere una cosa: è Gianfranco Fini a poter immediatamente chiudere tutta questa faccenda semplicemente chiedendo al Cognato di mostrare tutte le prove documentali e non, per dimostrare la correttezza del suo operato e l’assoluta casualità di questa strana situazione. Tutto qui…se Fini (da due Mesi) non lo fa sono affari suoi così com’è affar nostro continuare a rimanere scettici, oltretutto continuando a ripetere che le evidenti colpe di Fini sono Politiche e giammai Giuridiche. Quindi è inutile continuare a nascondersi dietro le sottane togate o giustificare l’ingiustificabile chiamando in ballo, senza senso del ridicolo, gli 007, rigorosamente “deviati” ed i Filo-Berlusconiani venduti ex-premier caraibici con l’aggravante di essere amici dell’impresentabile e viscido Gaucci…(tanto viscido da essere stato l’ex della moglie, di Fini, quindi Perina, collegare il cervello prima di parlare, no?)…


domenica 5 settembre 2010

Il Generale ha cambiato bandiera


La piazza gremita come non si vedeva da 15 anni era vera, era assolutamente vera. Per gli organizzatori la festa di Mirabello è stata davvero un grande successo! Lasciamo stare se l’aiuto è venuto dai giornalisti che per un mese e mezzo hanno caricato di aspettative sull’evento l’opinione pubblica. Il successo è innegabile.

E Fini? Fini non si è accorto di nulla… si è persino emozionato. Non ha notato la differenza fra questa Festa Tricolore e le altre. Credeva di essere “ritornato a casa propia”. La differenza, però, l’abbiamo notata noi, che a Mirabello abbiamo abitato (politicamente, s’intende) per vent’anni.

Tutto quel pubblico non era lo stesso degli altri anni; il “Popolo di Mirabello” di quest’anno NON è il popolo del centrodestra ferrarese ed emiliano. La stragrande maggioranza – e azzardo a dire oltre il 90 per cento – era formata da persone venute da fuori, da lontano, quasi tutte dal sud. Un telegiornale ha intervistato chi era in attesa del grande evento. Ebbene quattro interviste a quattro personaggi a caso e tutti loro avevano cadenze meridionali. Di “uguale” agli altri anni vi erano solamente Lodi (con famiglia annessa) e pochissimi altri. Gli stessi Rendine, Simone Lodi, Raisi e Bellotti nelle scorse edizioni si erano visti solamente a sforchettare al tavolo del ristorante sì e no un paio di serate. Quest’anno, proprio questi ultimi, sembrava fossero da sempre al fianco di Vittorio fra i volontari della gloriosa Festa Tricolore. Anche fra i tavoli del ristorante pochissimi erano i volti conosciuti…

Ma la differenza di cui Fini proprio non si è accorto, stava nel fatto che fra il pubblico c’erano anche tanti di sinistra… alla ricerca di un nuovo leader da contrapporre a Berlusconi. Non si può negare, nei fatti, che quello che Fini è riuscito a fare in termini di interdizione al Governo, la sinistra non era riuscita a farlo in sedici anni di antiberlusconismo. Faceva sorridere l’imbarazzo di Travaglio che non riusciva a smarcarsi da Fini… è stato, al contrario, molto chiaro Di Pietro che ha detto “Fini ha detto le cose che io vado dicendo da anni!”.

Fini ha fatto un buon discorso, pieno di nulla condito di niente. Ha tirato fuori i nostri valori, l’etica del dovere, il quoziente familiare e tutti gli altri nostri, più o meno antichi, cavalli di battaglia. Ma perché lo fa solo ora e non lo ha fatto prima di sciogliere Alleanza Nazionale senza un congresso e senza consultare i militanti? Ha detto che il PDL non esiste più… Bella affermazione! Prima ci porta in una casa non nostra in cui accettiamo, obtorto collo, di abitare… poi, quando stiamo sistemando i mobili e le stoviglie per renderla più adatta a noi se ne va e dichiara che quella casa non esiste.

Ieri sera sono andato a Mirabello per parlare con Lodi. Speravo di riuscire a ragionare con lui sul fatto che gli Amici di ieri non possono essere i nemici di oggi e di domani. Ma ho trovato Vittorio sordo al mio appello e pieno di rancore nei confronti di coloro che avevano percorso insieme a lui la strada di questi 29 anni di cammino della destra ferrarese. “Dobbiamo tutto a Fini” mi ha detto Vittorio… ma la verità è che è proprio Fini a dovere tutto a noi… E noi, adesso, non siamo più al suo fianco. Ha disatteso per troppe volte le nostre aspettative. Ci ha portato nel PDL. Noi ci abbiamo creduto. Molti di noi, grazie a questo partito, sono stati eletti consiglieri comunali, provinciali e regionali, sindaci, deputati e senatori.

Ora noi rimaniamo qui.

Qui a farlo, questo benedetto partito. Non usciremo sbattendo la porta dalla casa che abbiamo contribuito a costruire, per seguire i capricci e le ambizioni di un leader che non è più tale.

Gasparri ha detto “Meglio i colonnelli dei cognati”… ed era una battuta… Ma La Russa ha detto l’unica verità che emerge da Mirabello 2010: “Il Generale ha cambiato bandiera” e, aggiungiamo noi, ha cambiato pure l’esercito.

Rodolfo Sani (Coordinatore comunale PDL Poggio Renatico)

giovedì 2 settembre 2010

Festa Regionale PDL Emilia Romagna


La nostra festa storica, quella di Mirabello, ci è stata "scippata".

Il fondatore, colui al quale va riconosciuto il merito storico di averla ideata, voluta e organizzata i primi anni, ha inteso rivendicarne la proprietà assoluta, come se vent'anni di lavoro di moltissimi volontari ferraresi non valessero proprio nulla.


Noi, militanti e dirigenti ferraresi, che nel Pdl siamo arrivati convinti dal progetto del "Partito degli Italiani" e che nel Pdl siamo rimasti certi che è ancora moltissimo il lavoro da fare, contribuiremo alla realizzazione della FESTA REGIONALE del Pdl dell'Emilia Romagna.


Si terrà a Bologna in Piazza XX Settembre, dal 7 al 12 settembre compreso.


Di seguito il programma dei dibattiti politici e degli spettacoli musicali


Martedì 7 settembre

Ore 17,30 - Il Ministro per l’Innovazione e la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta intervistato da Gabriele Canè, condirettore del “Quotidiano Nazionale”.

Ore 19,00 - Assemblea con tutti i parlamentari nazionali, i consiglieri regionali, provinciali, comunali, i sindaci, assessori e dirigenti PDL dell’Emilia Romagna.
Presiedono i coordinatori regionali Filippo Berselli e Giampaolo Bettamio, il responsabile nazionale del settore propaganda Alberto Balboni ed il vice portavoce del PDL Anna Maria Bernini.

Ore 21,30 - Spettacolo musicale (Dino Gnassi Corporation).


Mercoledì 8 settembre

Ore 17,30 - I giovani del PDL in Emilia-Romagna.
Presiedono Roberta Rigon e Marco Lisei.

Ore 19,00 - Il Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture Mario Mantovani intervistato sul Piano Casa da Marco Madonia, giornalista del “Corriere di Bologna”.

Ore 21,30 - Spettacolo musicale (SunkyTown).


Giovedì 9 settembre


Ore 17,30 - Il Presidente della Commissione Industria, Ambiente, Commercio e Turismo del Senato Cesare Cursi intervistato da Olivio Romanini, giornalista del “Corriere di Bologna”.

Ore 19,00 - Convegno su “I 150 anni dell’Unità d’Italia” moderato da Giancarlo Mazzuca con Valerio Massimo Manfredi, Arrigo Petacco e Marcello Veneziani.

Ore 21,30 - Spettacolo musicale (Grammar School - Concerto multimediale di classici del secondo millennio).


Venerdì 10 settembre

Ore 17,30 - Il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Giacomo Caliendo intervistato da Mario Fornasari, giornalista del “Quotidiano Nazionale”.

Ore 19,00 - “Immigrazione, cittadinanza, sicurezza” con il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini e con il Sottosegretario di Stato per l’Attuazione del Programma di Governo Daniela Santanché.

Ore 21,00 - Intervento del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica Mariastella Gelmini.

Ore 22,00 - Spettacolo musicale (Corpo di ballo del Carnevale di Cento).


Sabato 11 settembre

Ore 17,00 - Bologna: elezioni 2011. Incontro coordinato da Fabio Garagnani e Galeazzo Bignami.

Ore 19,00 - Maurizio Gasparri Presidente del Gruppo PDL al Senato e Maurizio Lupi Vice Presidente della Camera dei Deputati.

Ore 21,30 - Spettacolo musicale (Jerry Calà e la sua Band).


Domenica 12 settembre

Ore 17,00 - “Il PDL contro la Droga” con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, il Capo Dipartimento per la lotta alle tossicodipendenze Giovanni Serpelloni e con il fondatore della Comunità “Exodus” don Antonio Mazzi.

Ore 19,00 - Chiusura della Festa con i Coordinatori Nazionali PDL Sandro Bondi e IgnazioLa Russa.

Ore 21,30 - Spettacolo musicale (Sergio Casabianca e Three-O).

Il Capo perduto


Lo scorso anno, contrariamente a quanto avvenne l’anno prima (eletto Presidente della Camera nell’aprile 2008, rifiutò l’invito per il settembre di quello stesso anno “per rispettare il ruolo istituzionale che ricopriva”), a Mirabello arrivò Fini.
Non nella giornata di chiusura, per fare il comizio dal palco, in piedi davanti a tutta la sua gente, come eravamo abituati, da Almirante in poi… No: comodamente seduto su una chiara e morbida poltrona di pelle in puro stile Maurizio Costanzo Show, abbronzato e rilassato.
Intervistato da un equilibratissimo – e sin troppo benevolo – Visci, il Presidente della Camera provava ad argomentare le sue sparate degli ultimi mesi.
La platea che lo ascoltava, pur essendo composta dai “soliti”… dagli abitueè di Mirabello, non era più la sua gente. Lo si vedeva, lo si sentiva.
Anche lui lo ha sentito: più volte ha provato, con la tecnica retorica che tutti gli riconoscono, a strappare l’applauso. Ma non vi furono applausi se non quelli di maniera, freddini, dovuti ad un ospite qualsiasi. Il Popolo di Mirabello, come amavano chiamarlo Lodi, Balboni e lo stesso Fini, non aveva potuto seguire il suo leader storico nelle evoluzioni da funambolo in cui si era prodigato negli ultimi anni. Non gli aveva perdonato del tutto il passo falso dell’elefantino, quello della coccinella, le esternazioni di Gerusalemme, il cambio di direzione rispetto alle unioni omosessuali, i distinguo sull’etica della fecondazione artificiale. Il Popolo di Mirabello aveva già capito di aver perduto il Capo.
Quando poi, cercando un ultimo slancio di consenso, disse del Pdl “che non dovrà essere un partito casermetta” arrivò persino qualche fischio. Noi militanti – quelli che ancora sentono proprio il retaggio del Credere, Obbedire, Combattere – tentammo di fare da claque per trascinare gli applausi… Ma anche qui la reazione fu fredda.
Non era credibile un’affermazione simile da chi, pochi mesi prima, aveva azzerato d’autorità i vertici del suo partito perché, in un bar, di fronte ad un caffè, alcuni di loro si erano lasciati scappare apprezzamenti poco lusinghieri sulla sua linea politica. Oltre ai fischi qualche grido arrabbiato all’indirizzo dell’oramai ex-leader.
Io, dalle ultime file, vedevo la nuca dei dirigenti provinciali mentre, a capo chino, scuotevano sommessamente la testa. Fra questi molti dei Finiani di oggi.
Un epigramma di Euripide recitava Quos vult Jupiter perdere, dementat prius (A coloro che vuol rovinare, Giove toglie prima la ragione).
Vale per Fini… e anche per altri, purtroppo.

Rodolfo Sani