lunedì 8 novembre 2010

CRISI DELLA POLITICA E PRIORITA' DEL TERRITORIO di Mauro Malaguti*


“Politica sull’orlo di una crisi… di nervi”, escort e transessuali, festini a luci rosse e cocaina, a ‘destra e sinistra’ si leggono articoli che potrebbero essere ottimi spunti per copioni di Pedro Almòdovar. C’è una classe politica in crisi o c’è una crisi della politica in generale?

Non intendo né giustificare né giudicare alcuno, eppure anche in passato importanti personaggi politici della Prima Repubblica sono stati coinvolti in questioni analoghe senza suscitare una tale eco mediatica. Si dice che la politica rifletta sempre la società, infatti siamo all’undicesima saga del ‘Grande fratello’, gli omicidi in famiglia attraggono morbosi pellegrinaggi e i sentimenti più personali diventano ottimi soggetti per polpettoni televisivi di certe fasce orarie.

Ma se la televisione almeno si può spegnere, della politica non se ne può fare a meno, e oggi invece si registra il progressivo aumento di elettori che tendono ad apprezzare una bella giornata all’aria aperta piuttosto del loro stesso diritto di scegliere chi li governa, con la conseguenza che si amplifica quel meccanismo perverso per cui lo scontento e la sfiducia generale lasciano ulteriori ‘deleghe in bianco’ che finiscono quasi sempre in pessime mani. Così, mentre a livello nazionale stiamo assistendo a una regressione del bipolarismo - consolidato in tutte le grandi democrazie occidentali - per un ritorno a quei partitini che nel nostro paese hanno in passato proprio paralizzato le riforme di cui abbiamo tanto bisogno; a livello internazionale stiamo affrontando un periodo di crisi senza precedenti, che si può definire epocale e strutturale e che modificherà in profondità la nostra società per gli anni a venire.

In questa cornice sono d’accordo con il sindaco Tagliani quando sostiene che per la nostra provincia il lavoro è una priorità assoluta. Se andiamo a sfogliare i dati sulle “Informazioni statistiche ed economiche della provincia di Ferrara” diffusi dalla Camera di Commercio, assistiamo ad una progressiva perdita di occupazione anche negli ultimi tre anni. Nel 2007 la percentuale di occupazione in età lavorativa si assestava sul 69,2% con circa 5mila persone in cerca di lavoro, nel 2008 siamo scesi al 68,7% con 8mila richieste e nel 2009 siamo arrivati al 67,8% con 11mila persone in cerca di occupazione, e questi dati non tengono conto dei lavoratori pendolari che a Ferrara sono una percentuale tutt’altro che irrilevante. Quindi, appare evidente che occorrerà perseguire tutte le politiche miranti ad incrementare il lavoro, nella consapevolezza che oggi le alternative importanti in tal senso possono venire solo dal mondo delle imprese.

Gli Enti locali e anche importanti uffici come quello del Lavoro, dei Sindacati, l’Ausl, l’Arpa, che svolgono fondamentali controlli per tutta la comunità, non possono esimersi dalla consapevolezza che occorre fare tutto quanto possibile per andare incontro anche alle esigenze delle aziende che creano occupazione sul nostro territorio. Dietro un piccolo bar vi è una famiglia che in altro modo rappresenterebbe un problema sociale e dietro una grande azienda vi sono tante famiglie che trovano una dignitosa possibilità di vita. Dalla rivoluzione industriale ad oggi la tutela dei lavoratori e dell’ambiente sono traguardi di civiltà verso cui non si può ovviamente derogare, ma l’approccio futuro degli Enti locali e di chi si occupa di questi pur fondamentali controlli per il bene di tutti, non può prescindere dal considerare che il principale diritto su cui si fonda la nostra stessa Costituzione non sarà oramai più una garanzia per tutti.

Mauro Malaguti – *Consigliere regionale Pdl

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