venerdì 26 novembre 2010

LE APERTURE DOMENICALI A FERRARA di Alberto Balboni

Sono convinto che la delibera del sindaco Tagliani sulle aperture domenicali sia un ulteriore ingiustificato regalo alla grande distribuzione ed un grave danno per il nostro centro storico, vero centro commerciale naturale della città. Non so se davvero porterà 50 assunzioni in più, ma ne dubito molto. Sono invece certo che decine di negozi e piccole attività del centro ne soffriranno terribilmente, ricevendone forse il colpo di grazia. A rischio ci sono quindi ben più di 50 posti di lavoro ed è davvero incredibile che in tanti facciano finta di non capirlo.
Ferrara è la città in cui la grande distribuzione ha raggiunto la più alta superficie pro capite d’Italia. Una situazione di monopolio costruita grazie a decenni di favoritismo da parte delle giunte comunali di sinistra, a cominciare da una viabilità ed un sistema parcheggi pensati apposta per questo fine. Monopolio che ha provocato per i consumatori ferraresi prezzi mediamente superiori dell’8% rispetto ad altre regioni in cui vi è più libertà di concorrenza (consiglierei in proposito la lettura del libro di Caprotti “Falce e Carrello”). Pertanto – contrariamente a certi luoghi comuni – non solo i ferraresi non hanno tratto alcun vantaggio dalla sproporzionata presenza della grande distribuzione in città, ma ne sono stati i primi danneggiati, pagando la loro spesa quotidiana ben più della maggioranza degli italiani.
Che il PD sostenga gli interessi della grande distribuzione non è una novità. Che quando c’è di mezzo la COOP persino il diritto dei lavoratori ad una qualità della vita decorosa diventi un dettaglio trascurabile per chi guida il nostro Comune, anche questo si sapeva. Che su queste posizioni consolidate della sinistra si schierino adesso anche alcuni consiglieri del PDL (che comunque rappresentano una piccola minoranza nel partito), lo ritengo un gravissimo errore. Il centrodestra è da sempre contrario ad ogni monopolio , tanto più se, come in questo caso, danneggia le attività storiche e tradizionali di un’intera categoria economica, come quella dei commercianti ferraresi. Come ignorare poi che i profitti realizzati dalla grande distribuzione nella nostra città non potranno che essere reinvestiti altrove (perché, come detto, Ferrara è ormai satura), mentre i negozianti ferraresi da sempre reinvestono i loro ricavi sul nostro territorio con effetto virtuoso sull’intera economia locale. Sostengo questo da sempre e non mi pare “oscurantismo” ma semplice buonsenso. Oscurantista è, al contrario, chi ritiene preferibile rinchiudersi in un anonimo centro commerciale anzichè frequentare e far vivere il nostro stupendo centro storico. Oscurantista è, semmai, chi vuol mettere sullo stesso piano, violando smaccatamente la legge regionale in materia, il Palazzo degli Specchi (monumento alla presenza mafiosa in città) con la nostra Cattedrale (monumento in stile romano gotico dell’anno mille).

Sen. Alberto Balboni, Coordinatore provinciale PdL

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