Al congresso di Milano di FLI, dieci giorni orsono, qualcuno dal palco definì coloro che erano rimasti fedeli al mandato elettorale e, provenienti da An, erano tutt’ora nel PDL “Eroi della destra di carta”.
Ecco in scena la crudeltà del contrappasso: in questi giorni FLI si trova a perdere pure la carta che controllava. Parlo de il Secolo d’Italia che, fondato da Franz Turchi nel 1952, divenne organo ufficiale dell’MSI nel 1963. Per le vicissitudini storiche che tutti conoscono (la famigerata conventio ad escludendum a danno del Movimento Sociale Italiano) sino agli anni ’90 è rimasto un giornale di partito poco presente nelle edicole e distribuito quasi esclusivamente per abbonamento ai militanti ed ai dirigenti del MSI.
Con la nascita di Alleanza Nazionale e con l’avvento alla direzione di Gennaro Malgieri il Secolo ebbe un discreto impulso nelle tirature e nella distribuzione. Rammento che, per un iscritto ad AN che avesse una carica anche minima all’interno del partito, l’abbonamento al Secolo era un obbligo morale. Giunti al momento della confluenza di AN nel PDL, il giornale divenne un quotidiano indipendente, ma rimase diretto da Flavia Perina che, nel 2009, seguì Fini nel ribaltino anti-Berlusconi e, da qualche mese a questa parte, aveva ridotto il nostro quotidiano a grancassa del presidente della Camera. Ma la proprietà della testata, l’editore, è rimasta alla Fondazione che gestisce i beni che furono di Alleanza Nazionale. Come scrive il Corriere di ieri, il consiglio di amministrazione si appresta a sostituire Perina e Raisi con personalità prossime al PDL. Vorrei ricordare, infatti, che nonostante la grande stampa continui - compiacendosene e fingendo di ignorare che molti futuristi con An non hanno mai avuto nulla a che vedere - a definire FLI “gli ex-An”, i finiani rappresentano solamente un sesto, ovvero il 16% circa, dell’elettorato che fu di Alleanza Nazionale.
Voci di corridoio danno per papabili alla direzione del quotidiano Malgieri e Landolfi.
L’auspicio è che il Secolo d’Italia torni ad essere il quotidiano della Destra italiana e sappia, insieme ad essa, ammodernarsi e dare voce ad una sempre più nustrita schiera di italiani che hanno bisogno di buona Politica.
I terzopolisti dovranno accontentarsi di qualche altro “organo” che ha fornito loro Madre Natura…
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