Ieri sera – 19 febbraio – sono rimasto un po’ così quando ho sentito che il deputato Luca Bellotti (da Rovigo) aveva lasciato Futuro e Libertà per rientrare nel PDL.
Luca Bellotti non lo conosco bene… l’ho solo incrociato una volta, lo scorso 4 settembre a Mirabello.
Andai a mangiare i cappellacci alla festa dei finiani per poter scambiare due chiacchiere con il Patron Vittorio Lodi. Fu Vittorio a presentarmi Bellotti e ricordo bene in quale circostanza e con che parole.
Già scrissi di questo incontro in un post del 05/09/2010.
Volevo sentire dal diretto interessato quali fossero state le motivazioni che lo avevano indotto ad abbandonare il PDL, dopo che si era speso per l’elezione di Mauro Malaguti in regione sino a pochi giorni prima. Presi la scusa dei caplaz per portare con me mia moglie Paola. Ci sedemmo al ristorante e stentavamo a riconoscere, fra i tantissimi che lo affollavano, qualche volto conosciuto. Era evidente che si trattava per gran parte di persone che a Mirabello non erano mai venute. Dopo cena presi a braccetto mia moglie e ci avviammo verso il bar, per il caffè. Cercavo Lodi e, ad un certo momento, lo scorsi fra la gente. Mi si fece incontro ricambiando il sorriso che gli rivolsi. Trovai Vittorio teso… ma che cercava di dissimulare la tensione dietro il suo tipico atteggiamento sicuro. “Gli amici di ieri non possono, di punto in bianco, diventare avversari di oggi”. Questo è il mio pensiero ed era il mio messaggio per Vittorio. Gli feci i complimenti per l’organizzazione della festa e gli sparai dritto in faccia la mia domanda: “Perché?”.
Lui mi rispose che aveva seguito il cuore: da vent’anni conosceva Fini e non lo avrebbe abbandonato. Io gli replicai che era da molto più tempo che faceva coppia con Alberto Balboni e che l’amicizia che c’era fino a pochi giorni prima non era credibile fosse andata a farsi friggere in quattro e quattr’otto. Lui sempre più teso cominciò a recriminare su alcune affermazioni del Senatore Balboni alla stampa… e aveva gli occhi lucidi di rabbia, ma anche di travaglio vero. A quel punto, vedendo Lodi un po’ in difficoltà, si è avvicinato a noi questo giovane calvo, abbronzato e ben vestito, e Vittorio me lo presentò: “Luca Bellotti, nostro deputato di Rovigo”. “Piacere” – dissi io, stringendogli la mano – “Sono Rodolfo di Poggio Renatico”. L’onorevole Bellotti, anche se io non mi ero qualificato con carica ed appartenenza, aveva ben compreso che ero un ex-sodale di Vittorio Lodi, per cui partì immediatamente ad argomentare la scelta della scissione finiana, rovesciando fango su coloro che, come lui partiti dall’MSI, avevano scelto rimanere nel PDL (come me). Dispiaciuto dell’interruzione, mentre mia moglie, senza tanti giri di parole e con tono non proprio amichevole, rinfacciava a Bellotti di aver messo le terga al caldo della Camera dei Deputati con i voti del PDL, io chiesi di nuovo a Lodi se non avessero, per lui, valore trentacinque anni di amicizia con Alberto Balboni. La sua risposta, amara, fu: “Questo è un vero amico!” indicando Luca Bellotti.
Ora anche il vero amico di Vittorio Lodi ha fatto dietro front… e, a dire la verità, sono dispiaciuto… per Vittorio Lodi.
Oggi anche Barbareschi ha dato l’addio a FLI.
Siamo all’ effetto domino: uno dopo l’altro, in una sequenza inesorabile, i parlamentari del nord di FLI stanno ritornando sui loro passi. Fra pochi giorni, probabilmente, inizierà l’effetto valanga.
A Fini rimarranno solo i parlamentari dei collegi meridionali (che formeranno il partito della spesa pubblica e dell’assistenzialismo) e... i trombati di ogni latitudine.
So che Vittorio Lodi non è avvezzo a frequentare i blog, ma spero che qualcuno gli faccia sapere che io – e so di non essere il solo – spero che anche lui ritorni a riprendere il lavoro che da vent’anni stavamo svolgendo insieme.
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