Gennaio 1979.
A scuola, intento più che altro ad amoreggiare con la mia vicina di banco, osservavo i militanti della FGCI (Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani) salutare con esultanza la rivoluzione "khomeinista" che metteva, in quei giorni, fine al regno dello Scià di Persia Reza Palahvi. Avevano confuso una teocrazia con il socialismo?... O forse, in cuor loro, preferivano un regime fatto di costrizioni, di verità preconfezionate, di miseria, ad un sistema "capitalista" all'occidentale.
Poi la storia fece il suo corso ed ora è chiaro al mondo cosa significhi vivere oggi in IRAN.
Gli allora ragazzi della FGCI sono cresciuti, ma non mi sembra che qualche voce delle loro si sia levata a dire: "Ci siamo sbagliati!"
Rimango in fiduciosa attesa... il tempo - dicono - è galanutomo.
rodolfo sani
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