Prima dell'intervento odierno del sindaco di Ferrara, sulla crisi economica e sulla gravità della situazione, in particolare nella nostra provincia, già altri sono intervenuti. Ciò che tuttavia sollecita oggi il Sindaco è nient'altro che il "microcredito", una forma di aiuto alle famiglie e imprese praticata, non si vergogni il Sindaco di dirlo, nei paesi... poveri: nato in India, è valso addirittura il premio Nobel per la pace del 2006 a Muhammad Yunus, l’inventore del microcredito.
In Italia, però, questa forma di solidarietà e, soprattutto, di aiuto alle famiglie già esisteva. La importò Giuseppe Mazzini, dall'Inghilterra… e la nostra Regione e la nostra Provincia la raccolsero e diffusero più di altre. Si chiamava: cooperazione. Grazie ad essa nacquero gli "spacci cooperativi" e venne introdotto il "credito da banco": le famiglie più indigenti si rifornivano di beni di prima necessità e pagavano un po' alla volta, secondo le possibilità. Oggi, invece, chi dovrebbe dimostrare istituzionalmente questa solidarietà, anche per rispetto a quell'art. 45 della nostra Costituzione, al massimo raddoppia il valore della "social card" inventata dal Governo.
Ben venga, pertanto, lo stimolo del Sindaco di Ferrara. Ed è auspicabile che lui, in prima persona, voglia dare l'esempio con risorse proprie - non del Comune - per avviare la costituzione del "Fondo di Solidarietà". Ma, soprattutto, queste proposte, in una provincia che vanta il primato nazionale delle ore di cassa integrazione e delle chiusure aziendali, anzichè declamarle sui giornali, perchè non vengono costruite e messe a punto in privato? Coinvolgendo tutti i soggetti, tutti i “padri” della particolare e anomala situazione economica e occupazionale ferrarese? In modo da offrire, almeno per una volta, soluzioni usufruibili ai destinatari.
Luigi A. Ciannilli
In Italia, però, questa forma di solidarietà e, soprattutto, di aiuto alle famiglie già esisteva. La importò Giuseppe Mazzini, dall'Inghilterra… e la nostra Regione e la nostra Provincia la raccolsero e diffusero più di altre. Si chiamava: cooperazione. Grazie ad essa nacquero gli "spacci cooperativi" e venne introdotto il "credito da banco": le famiglie più indigenti si rifornivano di beni di prima necessità e pagavano un po' alla volta, secondo le possibilità. Oggi, invece, chi dovrebbe dimostrare istituzionalmente questa solidarietà, anche per rispetto a quell'art. 45 della nostra Costituzione, al massimo raddoppia il valore della "social card" inventata dal Governo.
Ben venga, pertanto, lo stimolo del Sindaco di Ferrara. Ed è auspicabile che lui, in prima persona, voglia dare l'esempio con risorse proprie - non del Comune - per avviare la costituzione del "Fondo di Solidarietà". Ma, soprattutto, queste proposte, in una provincia che vanta il primato nazionale delle ore di cassa integrazione e delle chiusure aziendali, anzichè declamarle sui giornali, perchè non vengono costruite e messe a punto in privato? Coinvolgendo tutti i soggetti, tutti i “padri” della particolare e anomala situazione economica e occupazionale ferrarese? In modo da offrire, almeno per una volta, soluzioni usufruibili ai destinatari.
Luigi A. Ciannilli
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