rodolfo sani
(per la foto di Fini frastornato dalla tramvata e Berlusca festante si ringrazia panorama.it)
Poggio Renatico
“Politica sull’orlo di una crisi… di nervi”, escort e transessuali, festini a luci rosse e cocaina, a ‘destra e sinistra’ si leggono articoli che potrebbero essere ottimi spunti per copioni di Pedro Almòdovar. C’è una classe politica in crisi o c’è una crisi della politica in generale?
Non intendo né giustificare né giudicare alcuno, eppure anche in passato importanti personaggi politici della Prima Repubblica sono stati coinvolti in questioni analoghe senza suscitare una tale eco mediatica. Si dice che la politica rifletta sempre la società, infatti siamo all’undicesima saga del ‘Grande fratello’, gli omicidi in famiglia attraggono morbosi pellegrinaggi e i sentimenti più personali diventano ottimi soggetti per polpettoni televisivi di certe fasce orarie.
Ma se la televisione almeno si può spegnere, della politica non se ne può fare a meno, e oggi invece si registra il progressivo aumento di elettori che tendono ad apprezzare una bella giornata all’aria aperta piuttosto del loro stesso diritto di scegliere chi li governa, con la conseguenza che si amplifica quel meccanismo perverso per cui lo scontento e la sfiducia generale lasciano ulteriori ‘deleghe in bianco’ che finiscono quasi sempre in pessime mani. Così, mentre a livello nazionale stiamo assistendo a una regressione del bipolarismo - consolidato in tutte le grandi democrazie occidentali - per un ritorno a quei partitini che nel nostro paese hanno in passato proprio paralizzato le riforme di cui abbiamo tanto bisogno; a livello internazionale stiamo affrontando un periodo di crisi senza precedenti, che si può definire epocale e strutturale e che modificherà in profondità la nostra società per gli anni a venire.
In questa cornice sono d’accordo con il sindaco Tagliani quando sostiene che per la nostra provincia il lavoro è una priorità assoluta. Se andiamo a sfogliare i dati sulle “Informazioni statistiche ed economiche della provincia di Ferrara” diffusi dalla Camera di Commercio, assistiamo ad una progressiva perdita di occupazione anche negli ultimi tre anni. Nel 2007 la percentuale di occupazione in età lavorativa si assestava sul 69,2% con circa 5mila persone in cerca di lavoro, nel 2008 siamo scesi al 68,7% con 8mila richieste e nel 2009 siamo arrivati al 67,8% con 11mila persone in cerca di occupazione, e questi dati non tengono conto dei lavoratori pendolari che a Ferrara sono una percentuale tutt’altro che irrilevante. Quindi, appare evidente che occorrerà perseguire tutte le politiche miranti ad incrementare il lavoro, nella consapevolezza che oggi le alternative importanti in tal senso possono venire solo dal mondo delle imprese.
Gli Enti locali e anche importanti uffici come quello del Lavoro, dei Sindacati, l’Ausl, l’Arpa, che svolgono fondamentali controlli per tutta la comunità, non possono esimersi dalla consapevolezza che occorre fare tutto quanto possibile per andare incontro anche alle esigenze delle aziende che creano occupazione sul nostro territorio. Dietro un piccolo bar vi è una famiglia che in altro modo rappresenterebbe un problema sociale e dietro una grande azienda vi sono tante famiglie che trovano una dignitosa possibilità di vita. Dalla rivoluzione industriale ad oggi la tutela dei lavoratori e dell’ambiente sono traguardi di civiltà verso cui non si può ovviamente derogare, ma l’approccio futuro degli Enti locali e di chi si occupa di questi pur fondamentali controlli per il bene di tutti, non può prescindere dal considerare che il principale diritto su cui si fonda la nostra stessa Costituzione non sarà oramai più una garanzia per tutti.
La piazza gremita come non si vedeva da 15 anni era vera, era assolutamente vera. Per gli organizzatori la festa di Mirabello è stata davvero un grande successo! Lasciamo stare se l’aiuto è venuto dai giornalisti che per un mese e mezzo hanno caricato di aspettative sull’evento l’opinione pubblica. Il successo è innegabile.
E Fini? Fini non si è accorto di nulla… si è persino emozionato. Non ha notato la differenza fra questa Festa Tricolore e le altre. Credeva di essere “ritornato a casa propia”. La differenza, però, l’abbiamo notata noi, che a Mirabello abbiamo abitato (politicamente, s’intende) per vent’anni.
Tutto quel pubblico non era lo stesso degli altri anni; il “Popolo di Mirabello” di quest’anno NON è il popolo del centrodestra ferrarese ed emiliano. La stragrande maggioranza – e azzardo a dire oltre il 90 per cento – era formata da persone venute da fuori, da lontano, quasi tutte dal sud. Un telegiornale ha intervistato chi era in attesa del grande evento. Ebbene quattro interviste a quattro personaggi a caso e tutti loro avevano cadenze meridionali. Di “uguale” agli altri anni vi erano solamente Lodi (con famiglia annessa) e pochissimi altri. Gli stessi Rendine, Simone Lodi, Raisi e Bellotti nelle scorse edizioni si erano visti solamente a sforchettare al tavolo del ristorante sì e no un paio di serate. Quest’anno, proprio questi ultimi, sembrava fossero da sempre al fianco di Vittorio fra i volontari della gloriosa Festa Tricolore. Anche fra i tavoli del ristorante pochissimi erano i volti conosciuti…
Ma la differenza di cui Fini proprio non si è accorto, stava nel fatto che fra il pubblico c’erano anche tanti di sinistra… alla ricerca di un nuovo leader da contrapporre a Berlusconi. Non si può negare, nei fatti, che quello che Fini è riuscito a fare in termini di interdizione al Governo, la sinistra non era riuscita a farlo in sedici anni di antiberlusconismo. Faceva sorridere l’imbarazzo di Travaglio che non riusciva a smarcarsi da Fini… è stato, al contrario, molto chiaro Di Pietro che ha detto “Fini ha detto le cose che io vado dicendo da anni!”.
Fini ha fatto un buon discorso, pieno di nulla condito di niente. Ha tirato fuori i nostri valori, l’etica del dovere, il quoziente familiare e tutti gli altri nostri, più o meno antichi, cavalli di battaglia. Ma perché lo fa solo ora e non lo ha fatto prima di sciogliere Alleanza Nazionale senza un congresso e senza consultare i militanti? Ha detto che il PDL non esiste più… Bella affermazione! Prima ci porta in una casa non nostra in cui accettiamo, obtorto collo, di abitare… poi, quando stiamo sistemando i mobili e le stoviglie per renderla più adatta a noi se ne va e dichiara che quella casa non esiste.
Ieri sera sono andato a Mirabello per parlare con Lodi. Speravo di riuscire a ragionare con lui sul fatto che gli Amici di ieri non possono essere i nemici di oggi e di domani. Ma ho trovato Vittorio sordo al mio appello e pieno di rancore nei confronti di coloro che avevano percorso insieme a lui la strada di questi 29 anni di cammino della destra ferrarese. “Dobbiamo tutto a Fini” mi ha detto Vittorio… ma la verità è che è proprio Fini a dovere tutto a noi… E noi, adesso, non siamo più al suo fianco. Ha disatteso per troppe volte le nostre aspettative. Ci ha portato nel PDL. Noi ci abbiamo creduto. Molti di noi, grazie a questo partito, sono stati eletti consiglieri comunali, provinciali e regionali, sindaci, deputati e senatori.
Ora noi rimaniamo qui.
Qui a farlo, questo benedetto partito. Non usciremo sbattendo la porta dalla casa che abbiamo contribuito a costruire, per seguire i capricci e le ambizioni di un leader che non è più tale.
Gasparri ha detto “Meglio i colonnelli dei cognati”… ed era una battuta… Ma La Russa ha detto l’unica verità che emerge da Mirabello 2010: “Il Generale ha cambiato bandiera” e, aggiungiamo noi, ha cambiato pure l’esercito.
Rodolfo Sani (Coordinatore comunale PDL Poggio Renatico)
La festa di compleanno che Azione Giovani di Poggio Renatico ha organizzato al “cartello della piscina” non è stata presa dal sindaco Pavani con il sorriso, così come la goliardata avrebbe richiesto da persone equilibrate, bensì con la consueta acrimonia cui – nostro malgrado – siamo abituati. Martedì scorso, 15 giugno, sul Carlino Ferrara compariva l’articolo che vedete sulla foto di apertura di questo post. Tirato per i capelli, sono costretto a rispondere... e non, come il mio carattere mi indurrebbe a fare, a limitarmi ad un sorriso di compatimento. Per non annoiare i pochi lettori di questo post, e per non disperderne l’attenzione, risponderò ad ogni punto… I maligni direbbero “colpo su colpo".
Titolo: IL COMPLEANNO DEL CARTELLO SUSCITA L'IRA DEL SINDACO PAVANI
Questa non è una gran novità. Sappiamo che il nostro è assai suscettibile - altri lo hanno definito in un recente passato Coda-di-paglia - e non si rassegna al fatto che l'opposizione, anzichè incensarlo, tende a scoprirne gli altarini.
Pavani I: "L'AMMINISTRAZIONE NON HA MAI PENSATO DI PRIVILEGIARE LA COSTRUZIONE DELLA PALESTRA IN ACQUA RISPETTO ALLE ALTRE ESIGENZE DEL TERRITORIO..."
Chiedetegli, per favore, se è vero o falso che lui, in piena campagna elettorale 2009 ha aperto un gruppo su facebook, intitolandolo "Vogliamo la piscina a Poggio Renatico". Già che ci siete, chiedetegli se ne ha aperti altri intitolandoli "Vogliamo l'Asilo nido..." o "Vogliamo migliori infrastrutture..." o "Vogliamo un amministrazione più trasparente...". Non mi risulta proprio! Chiedetegli anche se nel suo programma elettorale - si badi bene, quello di sei anni fa - era citato il polo scolastico o la "palestra in acqua" come punto qualificante della sua politica. E sarei io a fare politica con le menzogne? Ridicolo!
Pavani II: "NELLA SCORSA LEGISLATURA, VI SONO STATI (nelle altre esigenze del territorio) IMPEGNATI OLTRE 3 MILIONI DI EURO, IL 38% DEGLI INVESTIMENTI COMPLESSIVI..."
I Cittadini hanno sotto gli occhi tutti i giorni, da anni, il frutto di quegli investimenti. Grazie per avercelo ricordato.
Pavani III: "... IL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PREVEDE L'EDIFICAZIONE DEL NUOVO NIDO, DELLA NUOVA SCUOLA MATERNA, DELL'AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA D'INFANZIA DI CORONELLA, OLTRE CHE DEL PARCO URBANO E DELLA PISCINA".
Come volevasi dimostrare, il sindaco associa opere di nessuna impellenza ad opere assolutamente necessarie... Lo avevamo già detto: Tutto prioritario significa che nulla lo è! E poi, se dopo sei anni di governo della Comunità - il progetto piscina era nel programma elettorale 2004 e il nido era stato progettato dall'amministrazione ancora precedente - il sindaco ci sfodera un piano triennale, cosa dovrebbe autorizzarci a credere che in tre anni questa amministrazione faccia ciò che non ha fatto in sei???
Pavani IV: "ATTUALMENTE LE OPERE PUBBLICHE SONO FERME PER EFFETTO DELLE NUOVE REGOLE DEL PATTO DI STABILITA' VOLUTE DAL GOVERNO BERLUSCONI E DAL MINISTRO TREMONTI...".
Il "patto di stabilità" cui si riferisce il sindaco, è la Legge 6 agosto 2008, n. 133 (articolo 77bis). Ma dalla primavera del 2004 all'entrata in vigore della suddetta legge, che si è fatto? Il progetto del Nido e il programma della piscina c'erano già, nel 2004... Questo patto di stabilità NO!
Pavani V: "IL CAPOGRUPPO SANI E IL SUO PARTITO DOVREBBERO CHIEDERE SCUSA AI CITTADINI PER AVER VOTATO E SOSTENUTO UN GOVERNO CHE HA CONDOTTO GLI ENTI LOCALI ALLA PARALISI DEGLI INVESTIMENTI".
... o non dovremmo - io ed il mio partito - ringraziare forse il governo e Tremonti per aver impedito ai nostri di gettare i soldi dei Cittadini in opere pubbliche frutto dell'ambizione personale di alcuni amministratori e per pagar loro le campagne elettorali?
Pavani VI: "PENSAVO CHE L'UMILIANTE SCONFITTA ELETTORALE CHE LI HA VISTI INTERCETTARE SOLO IL 50% DEL LORO POTENZIALE ELETTORATO....
Non mi sento affatto umiliato per aver ricevuto la preferenza di oltre 1.200 Cittadini poggesi, che hanno visto il mio nome ed il simbolo dei partiti del centrodestra per la prima volta in assoluto sulla scheda elettorale per il comune. Anzi, sono fiero di poterli rappresentare e mi impegnerò per dimostrarmi degno della loro scelta!
Pavani VII: "... LI AVESSE INDOTTI AD ELEVARE LA QUALITA' DELLA LORO ATTIVITA' POLITICA."
Se la qualità elevata della politica è quella del sindaco Pavani e del centrosinistra poggese, siamo felici di praticare la nostra politica di basso livello.
Pavani VIII: "PRENDO ATTO, INVECE, CHE CONTINUANO PERVICACEMENTE A MISTIFICARE LA REALTA' DEI FATTI, NELLA SPERANZA DI TRARRE IN INGANNO LA CITTADINANZA POGGESE".
Confido, con questo post, di aver chiarito chi continua a mistificare la realtà dei fatti, nella speranza (oramai vana) di trarre in inganno la Cittadinanza poggese.
Rodolfo Sani