giovedì 19 febbraio 2009

Facciamoci rispettare!

L’incendio del CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Lampedusa e lo stupro per scherno alla Caffarella “L’abbiamo violentata, per dispetto...” sono gli ultimi – seppur molto differenti per gravità – casi di cronaca che dimostrano quanto, certi immigrati clandestini, abbiano in spregio il paese ed il popolo che dovrebbero ospitarli. D’altronde il continuo susseguirsi di sentenze della magistratura atte ad annullare gli effetti della legge Bossi-Fini, danno dell’Italia un’immagine di mollezza e di poca rispettabilità difficile da non condividere. Ci capita spesso di parlare con immigrati regolari, in Italia per lavorare e per rispettare le nostre leggi, e frequentemente i più “feroci” critici di questi comportamenti delittuosi sono proprio loro. Sono loro, secondi solo alle vittime dirette, i più danneggiati dalla delinquenza diffusa fra i loro connazionali irregolari! Non vi sembra un paradosso? I politici, ed i magistrati, italiani che si arrampicano sugli specchi pur di giustificare questi “poveretti” e coloro che più di ogni altro dovrebbero essere spinti da un moto di solidarietà nei loro confronti, sono invece molto più fermi di noi nella condanna. La sunnominata legge Bossi-Fini avrebbe dovuto consentirci di chiudere una volta per tutte le frontiere all’immigrazione clandestina, a quella non utile e non utilizzabile se non dalla delinquenza organizzata… ma la sinistra italiana – e una nutrita schiera di magistrati attivi politicamente – provvedono quotidianamente a boicottarla. Non è la prima volta, infatti, che immigrati già colpiti da provvedimento di espulsione si rivolgono alla magistratura (vengono istruiti a farlo) per ottenerne l’annullamento! Domandiamoci se è verosimile che dei disgraziati che sanno a malapena leggere e scrivere siano così informati sulle scappatoie burocratiche e sui punti deboli della giustizia italiana tanto da approfittarne con puntualità scientifica! Non è possibile che dietro ai ricorsi, ai fogli di via usati come carta straccia e alla fuga dai centri di accoglienza non vi sia la mano di qualche gruppo politico italiano che trae profitto dall’ingovernabilità della situazione! A questo punto tocca a noi, a livello locale, presidiare il nostro territorio e fare argine contro questa invasione ben poco pacifica. La nostra non è un richiamo alle ronde dei cittadini, ma all’assunzione di responsabilità dei sindaci e dei prefetti. Coloro, cioè, che sul territorio rappresentano il governo locale e quello centrale. I sindaci, mai come ora, hanno la possibilità, tramite ordinanze, di rendere la vita difficile a quanti approfittano della generosità e della bonarietà di noi italiani. Come mai, mi chiedo, si continua a consentire lo sfruttamento dei minori per chiedere l’elemosina ai semafori, davanti alle nostre chiese ed ai nostri negozi? Come mai non si procede con un reale censimento della popolazione straniera sul territorio, utilizzando la Polizia Municipale per verifiche dirette presso le abitazioni di quanti sono immigrati regolari? Io credo di saperlo… i sindaci sostenuti dalla sinistra, sono sotto ricatto della sinistra stessa! Mettiamoci in testa che l’unico modo per prevenire atti di delinquenza è far si che NON ESISTANO i delinquenti. Quindi vediamo di trovare la legge, se parlamentari, o l’ordinanza, se sindaci, per fare sì che non arrivino altri ospiti indesiderati PRIMA che costoro si rendano responsabili di delitti. E, se siamo semplici cittadini elettori, ricordiamoci che avremo modo di dire la nostra tramite il voto… che non dovrà più essere dato a chi, di fatto, per ignavia o malafede diviene fiancheggiatore dei clandestini!

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